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Motus Story: come siamo arrivati fin qui

mercoledì, 08 febbraio 2017 | Articolo di redazione a cura di elisa chiodarelli | 8 commenti

Un volo dall'alto sulla storia del Motus Mundi, Centro per la Mindfulness, dal 2003 ad oggi.

Motus Mundi Centro per la Minfulness di Padova è nato nel 2003 dopo un lungo percorso di preparazione e di ricerca. Franco Cucchio, il suo fondatore, comincia giovanissimo a studiare le discipline orientali di consapevolezza nel 1985 – il buddhismo in particolare – attraverso un cammino che lo porta, alcuni anni dopo, ad incontrare la mindfulness secondo l’approccio proposto dal prof. di Jon Kabat-Zinn attraverso il programma MBSR Mindfulness-Based Stress Reduction.
Da qui il riconoscersi in un approccio che, partendo dalle pratiche meditative buddhiste, approda ad una visione del tutto laica e vicina alle moderne neuroscienze, ancor più affine alla mentalità, alle esigenze e alla sensibilità occidentali.

I ricordi di viaggio
“Il mio viaggio – ricorda Franco – parte dalla fine degli anni Ottanta, quando mi avvicino al pensiero di Yogananda e, per via di conoscenze ed incontri, mi immergo prima nel buddhismo zen, e poi in quello tibetano. Sono stati anni pieni e intensi, che hanno gettato le fondamenta del sogno di occuparmi completamente dello sviluppo della consapevolezza”.
Occuparsi della fondazione e della gestione del centro buddhista di Padova – il centro Taracittamani, che oggi ha sede nello stesso stabile che ospita anche il centro Motus Mundi – lo apre all’opportunità di invitare, ospitare grandi maestri tibetani e seguire i loro profondi insegnamenti  e contemporaneamente di praticare la meditazione di consapevolezza; al contempo però il sogno è quello di dare vita ad un luogo che offra a tutti, buddhisti e non, la possibilità di praticare le diverse discipline che aiutano e sostengono l’individuo nel viaggio di una vita verso la conoscenza di sé.
“Quando si è presentata l’opportunità di stabilirsi nella sede attuale, nella zona industriale di Padova, ricorda Franco, ho pensato che fosse una buona opportunità per superare le idee precostituite e andare verso la realizzazione di un centro in cui si produce benessere e si coltivano le proprie risorse, anche se nel bel mezzo di una realtà che a volte fatichiamo ad accettare. Una specie di paradosso: un centro per la consapevolezza in una zona tutta traffico e stabilimenti industriali”.
Il Motus Mundi da allora apre le porte alle discipline di sviluppo della consapevolezza ed equilibrio psicofisico come lo Yoga, Taj ji quan, Qi gong e medicina tibetana; ma anche Pilates o il metodo Feldenkrais.

L’incontro con la mindfulness
Nel 2005 Franco e il Motus Mundi si immergono nella mindfulness di Jon Kabat-Zinn. “Nel momento stesso in cui ho cominciato a leggere Riprendere i sensi, uno dei libri di Jon, racconta Franco, ho capito che questo sentiero poteva essere anche il mio”.
Una specie di colpo di fulmine, o l’intuizione che la consapevolezza non giudicante, praticata con attenzione e con gentilezza, momento per momento, poteva costituire uno strumento utile anche a tutti coloro che erano interessati a farsi carico della propria sofferenza, guardandola con sincerità e fiducia.
“Inizialmente sono entrato in contatto con la realtà italiana della mindfulness, racconta Franco, e per alcuni anni ho collaborato con l’associazione AIM, collaborazione che ha permesso di attivare i primi training italiani per insegnanti MBSR e successivamente ho sentito il bisogno e l’importanza di potermi avvicinare e attingere direttamente dalla fonte. Ho cominciato dunque la formazione direttamente al Center for Mindfulness, presso la Medical School dell’Università del Massachusetts, ricorda Franco, che mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con il fondatore della mindfulness, Jon Kabat-Zinn, e con il magnifico gruppo di lavoro che ancora oggi dirige il CFM – e che mi affianca nei corsi di formazione del Motus Mundi”.

Un centro per la formazione di insegnanti MBSR
Dopo anni di formazione e approfondimenti – che non finiscono mai, ma che accompagnano ogni insegnante in una continuità di pratica che rappresenta il vero e proprio cuore del percorso – Motus Mundi inizia a proporre corsi approvati dal CFM e dal suo centro di formazione, l’Oasis Institute.
Si tratta di seminari intesivi e tematici condotti da formatori abilitati, come lo stesso Franco – oltre ai diversi insegnanti che provengono dagli Stati Uniti.
Un percorso organico e strutturato per accompagnare i partecipanti ad una modalità “dell’essere mindfulness”, piuttosto che ad un sistema di tecniche del “fare”. In un’ottica secondo la quale è importante incarnare l’approccio mindfulness per essere in grado di condividerlo con chi desidera partecipare agli incontri del percorso MBSR.
Per sostenere e dar valore alla formazione mindfulness, nel corso degli anni, Motus Mundi ha proposto diversi seminari internazionali di approfondimento mirati ad ampliare e sperimentare l’approccio, con la conduzione straordinaria dei fondatori del CFM.
“In questo 2016 per esempio, ricorda Franco, Saki Santorelli, Florence Meleo Meyer, Bob Stahl e Judson Brewer hanno condotto il convegno Midsummer Mindfulness e il ritiro di 7 giorni Convergence Retreat che abbiamo organizzato a Roma”.

Oltre a ciò, Motus Mundi offre annualmente un training per lo sviluppo e l’approfondimento della mindfulness diretto a tutti coloro che –  professionisti o no – siano interessati a sviluppare l’approccio, al di là del percorso ufficiale di formazione.
“Il training Sensibilità mindfulness è nato in particolare da un’idea sviluppata qualche anno fa da me, spiega Franco, in collaborazione e con Gherardo Amadei, carissimo amico, psichiatra e psicoanalista, professore universitario per molti anni, che ha deciso di approfondire questo specifico sistema orientato alla conoscenza di sé. Ne è nata una collaborazione affettuosa ed entusiasta, che ha dato il via al primo ciclo di training nel 2014, e che purtroppo si è interrotta un anno fa per la scomparsa di Gherardo”.
Il training ora prosegue con il supporto di Elana Rosenbaum, Senior Teacher e membro associato della Faculty degli insegnanti del Center for Mindfulness in Medicine, Healthcare and Society presso la Medical School della University of Massachusetts. “Io ed Elana, dice Franco, condurremo insieme per il secondo anno il ritiro silenzioso di gennaio a Roma”.

Il gruppo di lavoro
Motus Mundi è anche tanto altro, e di questo ne parleremo nei prossimi post; per ora concludiamo con un benvenuto ai lettori da parte del gruppo di lavoro, che da diversi anni –  e con grande entusiasmo – si occupa di progettare, organizzare, realizzare e perfezionare il sogno di questo centro per la mindfulness.
Qui trovate tutto il calore e la partecipazione di Franco Cucchio, il suo fondatore, assieme ad Anna Lucarelli, che si occupa in specifico dell’area mindfulness per bambini e ragazzi; Chiara Ometto, che si dedica alla mindfulness nel lutto, e Elisabetta Valentini per l’accompagnamento al fine vita.

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Ci auguriamo con tutto il cuore di avervi con noi in questo piccolo grande viaggio di curiosità, meraviglia e consapevolezza.

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