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Il respiro è il telecomando della mente

mercoledì, 07 settembre 2022 | Articolo di Anna Lucarelli | 0 commenti

 

Lo ricordo ancora come fosse oggi.


Anni fa sono stata portata al pronto soccorso d’urgenza e la prima cosa che mi hanno detto è stata: “Respiri profondamente!” 


Stavo male, ero spaventata e completamente sopraffatta dalla situazione che non riuscivo a gestire. Non avevo mai avuto un forte episodio di vertigini con perdita totale di riferimenti spazio-temporali. 


E il respiro? Corto, affannoso, respiravo dalla bocca, cosa che aveva decisamente peggiorato il mio stato psicofisico, la capacità di reagire e di prendere decisioni assennate.


Al di là dell’esperienza personale, divenuta segno indelebile in me, c’è un affascinante filone di ricerca che evidenzia le funzioni del ritmo respiratorio sul nostro organismo: una respirazione calma e profondo calma il sistema nervoso, il corpo tende a rilassarsi e la mente ad acquietarsi.  


E fin qua nulla di nuovo, anche se non è così facile da attuare nei momenti in cui ce n’è più bisogno. 


Quello che, invece, appare più interessante è la stretta correlazione tra respiro e funzioni cognitive, come riscontrato da studi recenti condotti dalla Northwestern Medicine (Chicago Illinois), che mostrano come il respiro influenzi le aree cerebrali della memoria e dell’elaborazione delle emozioni. 


Attraverso una serie di esperimenti, i ricercatori hanno potuto verificare che il respirare in modo regolare dal naso ricopre un ruolo chiave nella coordinazione dei segnali elettrici cerebrali a livello della corteccia deputata all’olfatto. Quest’area cerebrale, che riceve direttamente gli stimoli dal naso, coordina l’amigdala -responsabile dell’elaborazione delle emozioni- e l’ippocampo -responsabile della memoria e dell’apprendimento. La diretta connessione tra sistema olfattivo e sistema limbico, infatti, fa sì che alcuni odori o specifiche fragranze evochino in noi ricordi ed esperienze di particolare intensità emotiva, e influenzino il nostro comportamento. Questo studio inoltre mostra come il respirare dal naso possa avere un forte impatto sulle emozioni e sulla memoria, anche in assenza di stimolazioni olfattive.   


L'inspirazione codifica i ricordi e regola le emozioni.


Un esperimento significativo ha visto coinvolti 60 soggetti a cui è stato chiesto di riconoscere espressioni di spavento o di sorpresa su una serie di volti. Il riconoscimento e la decodifica sono avvenuti molto più velocemente quando i volti sono apparsi specificamente durante un'inspirazione attraverso il naso. Questo non è successo durante un'espirazione, né con la respirazione orale. Gli scienziati hanno anche testato la memoria; gli stessi 60 soggetti dovevano visualizzare immagini e successivamente richiamarle. Ne è emerso che il ricordo di queste immagini era più nitido se l’incontro e la codifica delle immagini erano avvenuti durante un'inspirazione attraverso il naso.


La nostra inspirazione è quindi come un telecomando per il nostro cervello, che influenza direttamente i segnali elettrici che comunicano con la memoria e i centri di elaborazione emotiva.


Questi risultati mostrano un sistema in cui la nostra inspirazione è come un telecomando per il nostro cervello: quando inspiriamo attraverso il naso stiamo direttamente influenzando i segnali elettrici nella regione deputata all’olfatto, che controlla indirettamente i segnali elettrici della memoria e delle emozioni. In questo modo, possiamo regolare e ottimizzare le funzioni cerebrali utilizzando l’inspirazione, per individuare e riconoscere le emozioni più rapidamente e accuratamente, oltre ad acquisire una migliore memoria.


E per quanto riguarda l'espirazione? 


Una respirazione lenta e costante attiva la parte calmante del nostro sistema nervoso e rallenta la frequenza cardiaca, riducendo la sensazione di ansia e stress. Quindi, mentre l'inspirazione influenza specificamente aspetti cognitivi, l'atto di una respirazione lenta e profonda, sia l'inspirazione che l'espirazione, è benefico per il nostro sistema nervoso quando desideriamo essere più calmi. Infatti, il respirare consapevolmente agisce non solo sulla componente respiratoria, ma anche su quella mentale del prestare attenzione e diventare consapevoli di mente, corpo e respiro insieme. Coltivando inoltre un’attitudine non giudicante, senza costringerci ad "arrivare a uno stato speciale”, possiamo conoscere la nostra mente e sentire il nostro corpo più chiaramente.  


Il respiro ci accompagna in ogni istante della nostra vita. Divenire consapevoli del respiro è una pratica, è un familiarizzare con gli elementi del nostro organismo, del corpo delle mente e del cuore. Questo a sua volta diventa un percorso verso una maggiore presenza al qui e ora del nostro vivere, spesso complesso e instabile.


Portare attenzione al respiro, in modo volontario e non giudicante, momento dopo momento, è il cuore della pratica di mindfulness ed è alla base del percorso MBSR, Mindfulness-based Stress Reduction, ideato e sviluppato dal prof Jon Kabat-Zinn nel 1979 e ancora oggi oggetto di studi e validazioni da parte delle principali università di tutto il mondo. Il percorso MBSR per la riduzione dello stress è un valido aiuto per tutti coloro che si trovano a vivere la complessità dell’esistenza umana, caratterizzata sempre più da distrazione, affaticamento, ansia, preoccupazione, pressioni esterne e disagi interiori. Temo, ahimè, la maggior parte di noi.

 

Anna Lucarelli

 

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