Quando, alla conclusione di un percorso di MBSR, alcuni partecipanti mi hanno proposto di fare una passeggiata consapevole in montagna, ho guardato con molto interesse ed entusiasmo a questa iniziativa. Da lì la motivazione delle persone ha fatto sì che la prima passeggiata si realizzasse in una splendida e limpida giornata di dicembre, e poi la seconda, in cui a guidare il nostro silenzioso cammino è stata la luna piena, in tutto il suo splendore.
Recentemente abbiamo realizzato la versione estiva della passeggiata, in Lessinia, una zona vicino a Verona che offre ai suoi frequentatori bellissimi paesaggi naturali. Il nostro piccolo gruppo di meditanti è partito dalla località Conca dei Parpari, dove inizia un facile sentiero adatto a tutti, in mezzo alle montagne. Come ormai da tradizione, l’andata si è svolta in silenzio, tutti insieme, condividendo il momento presente ma senza comunicare, per favorire la connessione con la propria esperienza.
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato. I ricchi comprano rumore. L’animo umano si diletta nel silenzio della natura, che si rivela solo a chi lo cerca
Charlie Chaplin
Camminare in silenzio dà l’opportunità di sintonizzarsi pienamente con il senso dell’udito, è così che ho potuto scoprire la varietà rumori dei miei passi sui diversi terreni: lo scricchiolio dei sassi e il rumore ovattato dell’erba. Tutti i sensi ne traggono vantaggio, la vista si riempie di colori, luce e forme, quelle dolci del territorio che ci circondava; sulla pelle potevo sentire la piacevolezza dell’aria che donava sollievo dal calore intenso del sole; potevo godere pienamente anche dei profumi della natura che mi circondava; il gusto?
Per quello avrei dovuto aspettare quando a fine camminata anche il palato sarebbe stato deliziato dalle specialità del luogo. Il silenzio ci accompagnava delicatamente ed è stato rispettato da tutti i partecipanti, consapevoli della sua preziosità; abbiamo “trasgredito” soltanto per un istante quando qualcuno di noi ha scorto poco distante un camoscio, che sembrava essersi messo in posa proprio per essere ammirato dai passanti, e a turno, quasi senza dire parola, lo abbiamo indicato a chi veniva dopo, perché potesse partecipare di quello spettacolo.
Stabili come una montagna
Arrivati a metà percorso ci siamo fermati per una breve meditazione: e quale se non quella della montagna?! Avevamo la fortuna di poterci fare ispirare dalla presenza reale della montagna e così, per qualche minuto, abbiamo rievochiamo le qualità di stabilità, imperturbabilità e solidità della montagna e siamo diventati noi stessi la montagna. Saremo capaci di portare queste qualità nella vita di tutti i giorni? Potremo accogliere ogni cambiamento “meteorologico” dentro di noi con la solidità con cui la montagna accoglie i cambiamenti dell’ambiente che la circonda? Con questa riflessione nel cuore siamo ripartiti e abbiamo ripercorso a ritroso lo stesso sentiero. Questa volta a scelta i partecipanti hanno deciso di condividere con qualcun altro la propria esperienza o qualche chiacchiera in libertà, oppure hanno continuato la camminata in silenzio, per godere ancora di questa preziosa occasione di raccoglimento.
A fine percorso c’era il rifugio ad attenderci, dove abbiamo fatto la pratica di… mindful eating! È stato bello sedersi a tavola e condividere la nostra esperienza, con serietà e anche qualche risata. Una partecipante davanti al suo piatto di gnocchi di malga ha esclamato: “sono gli gnocchi più buoni che abbia mai mangiato!”, chissà che non sia stato proprio merito della mindfulness, senza nulla togliere al cuoco!
Alessia Minniti
Psicologa-psicoterapeuta e didatta presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale “Psicoterapia Cognitiva e Ricerca” di Milano, insegnante di mindfulness abilitata all’insegnamento del programma MBSR dal Center for Mindfulness, lavora come libero professionista a Verona.